DSA E TECNICHE MNEMONICHE

Siamo ad un nuovo capitolo riguardante le tecniche mnemoniche.

Quelle che ti ho mostrato nei post precedenti sono tecniche indirizzate a soggetti normodotati, ovvero per tutti coloro che non hanno particolari problemi con la cultura in generale.

Ma esistono anche le persone che hanno problemi a leggere, scrivere o far di conto. Queste persone sono affette da disturbi dell’apprendimento.

ATTENZIONE: le persone affette da disturbi dell’apprendimento NON sono STUPIDE, al contrario spesso sono molto intelligenti.

Prima di proseguire ti spiego cosa si intende, a livello medico-psicologico, con la sigla DSA.

Con la sigla DSA si intendono i Disturbi Specifici di Apprendimento e annoverate dalla LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170: “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale N. 244 del 18 ottobre 2010.
Fanno parte della famiglia dei Disturbi Evolutivi Specifici. Si tratta di disturbi nell’apprendimento di alcune abilità specifiche che non permettono una completa autosufficienza nell’apprendimento poiché le difficoltà si sviluppano sulle attività che servono per la trasmissione della cultura, come, ad esempio, la lettura, la scrittura e/o il far di conto.

I disturbi specifici di apprendimento si verificano in soggetti che hanno intelligenza nella norma, con caratteristiche fisiche e mentali nella norma, e la capacità di imparare.

In un soggetto si possono verificare anche più disturbi insieme, si ritiene che abbiano la stessa origine di tipo neuropsicologico e solitamente hanno carattere ereditario.

Per farti capire meglio i concetti che ti ho esposto sopra, ti faccio un esempio pratico: quando tu pensi che devi scrivere, il tuo cervello attiva un software che si chiama “scrittura”, la tua mano prende la penna e inizia a tracciare segni sulla carta che hanno un significato ben preciso per chiunque in seguito li legga. Lo stesso vale per la lettura e il calcolo.
Una persona affetta da DSA non ha questi software (o ne ha caricati solo alcune parti), per cui in teoria potrebbe scrivere, leggere e far di conto, però fa fatica perchè non sa esattamente come fare.

Per queste persone è necessario trovare altre strade che permettano loro di imparare a leggere, scrivere e far di conto in modo facile.

Il problema si presenta nelle scuole elementari, quando i bambini non riescono a imparare in modo corretto la scrittura e la lettura oppure non riescono a mettere in colonna i numeri per fare le più semplici operazioni.
Ti informo subito che, malgrado in questi ultimi anni l’attenzione si sia alzata nei confronti di tali disturbi, la Sanità Nazionale impiega da 3 a 5 anni prima di stilare una diagnosi rilasciando un “attestato” che conferma la presenza di tali disturbi.
Inoltre, se nella scuola elementare ci si accorge (non sempre per la verità, dipende sempre da chi sta dietro la cattedra…) che il bambino ha qualcosa che non va, alle medie e alle superiori, malgrado diagnosi che confermano la presenza di DSA, i professori in generale se ne fregano altamente.

Perchè ciò avviene? Ciò avviene perchè un soggetto DSA deve essere “trattato” in modo diverso, deve ricevere compiti stilati ad hoc (attenzione, non diversi o più facili degli altri, ma espressi in modo differente), deve essere interrogato solo con preavviso e può usare mappe mnemoniche e calcolatrici.
La maggioranza dei docenti se ne frega perchè:
il lavoro sarebbe troppo oneroso, per loro;
nessuno si è preoccupato di istruirli adeguatamente (i corsi di aggiornamento sono stabiliti per legge, ma nessuno si sognerebbe
mai di farli);
nessuno si preoccupa di controllare l’operato di un professore durante le sue lezioni.

D’altro canto la scuola è quello che è! Riferisciti a questo post per capire meglio.

Un esempio per tutti. La CM n°18 del 9 febbraio 2012[2] obbliga le scuole ad adottare libri di testo redatti in forma mista (parte cartacea e parte in formato digitale); il libro quindi deve essere interamente scaricabile da internet.
Sai quale è la differenza tra un libro (digitale e non) per un ragazzo “normale” ed uno affetto da DSA? Quello per il soggetto affetto da DSA è scritto con lettere più grosse!…dico, ma uno è affetto da DSA non da MIOPISMO! Evidentemente chi ha predisposto i testi per DSA è, a sua volta, affetto da DSA perchè tra il termine DSA e il termine MIOPISMO c’è una certa differenza di lettere!!!

I disturbi specifici di apprendimento più solitamente riscontrati sono:

– dislessia
– disgrafia
– disortografia
– disturbo specifico della compitazione
– discalculia

Nei paesi anglosassoni la definizione comprende anche:

– disturbo specifico del linguaggio
– disprassia
– disturbo dell’elaborazione auditiva
– disturbo dell’apprendimento non verbale

Ti faccio una rapida diesamina dei disturbi per farti comprendere meglio quali aree interessano.

Dislessia
Consiste nella difficoltà che hanno i soggetti colpiti a leggere velocemente e correttamente, nonché ad elaborare e comprendere quello che leggono. Tali difficoltà non possono essere ricondotte a insufficienti capacità intellettive, a mancanza di istruzione, a cause esterne o a deficit sensoriali.

Disgrafia
La disgrafia è un disturbo specifico della scrittura nella riproduzione di segni alfabetici e numerici.
Emerge nel bambino quando la scrittura comincia la sua fase di personalizzazione, indicativamente (e solo genericamente) alla classe terza elementare. Nelle due classi precedenti lo sforzo e il disordine sono in genere determinati dalla fatica dell’apprendimento, in terza elementare il gesto è abbastanza automatizzato da lasciar spazio alla spontaneità e, di conseguenza, all’evidenziazione della difficoltà.

Disortografia
La disortografia è un disturbo specifico della scrittura che non rispetta regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto non imputabile alla mancanza di esperienza o a deficit motori o sensoriali. Alla disortografia si affianca spesso la disgrafia che è un disturbo del ritmo neuromotorio della scrittura (nulla a che fare con la calligrafia) non sempre dipendente da altri disturbi specifici dell’apprendimento. I sintomi della disortografia possono essere omissioni di grafemi o parti di parola.

Disturbo specifico della compitazione
Consiste in una difficoltà nel suddividere in sillabe le parole, di solito associata a problemi di disgrafia ma non fonetici.

Discalculia
Si può definire come un disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche

Disturbo specifico del linguaggio
Il Disturbo Specifico del Linguaggio è “una condizione in cui l’acquisizione delle normali abilità linguistiche è disturbata sin dai primi stadi dello sviluppo. Il disturbo linguistico non è direttamente attribuibile ad alterazioni neurologiche o ad anomalie di meccanismi fisiologici dell’eloquio, a compromissioni del sensorio, a ritardo mentale o a fattori ambientali. È spesso seguito da problemi associati quali le difficoltà nella lettura e nella scrittura, anomalie nelle relazioni interpersonali e disturbi emotivi e comportamentali”.
I Disturbi Specifici del linguaggio sono spesso associati a difficoltà di coordinazione motoria, di funzionamento cognitivo, e a disturbi dell’attenzione. Un fattore importante è il deficit della memoria di lavoro fonologica, che tuttavia non sembra essere la causa di tutti i DSL. Alcuni studi ritengono che fattori importanti siano quelli genetici e quelli ambientali.
Un bambino deve parlare tra 11 e 13 mesi. Se non lo fa potrà essere, in seguito, affetto da disturbi di DSA.

Disprassia
E’ un disturbo che riguarda la coordinazione e il movimento e che può comportare problemi anche nel linguaggio. In neurologia si definisce come la difficoltà di compiere gesti coordinati e diretti a un determinato fine.

Disturbo dell’elaborazione auditiva
Sono un complesso gruppo di sintomi che descrivono la difficoltà ad integrare le informazioni uditive.
Questi sintomi possono comprendere:
– difficoltà nell’utilizzo del linguaggio e nell’articolazione di ciò che una persona desidera dire
– difficoltà nel seguire o ricordare istruzioni;
– lentezza nell’elaborazione di un linguaggio intellegibile;
– difficoltà nel leggere ad voce alta;
– carente risposta al linguaggio umano, mentre permane normale quella ai suoni ambientali;
– inversione di lettere e parole: per esempio “d” e “b”, “cip” e “pic”;
– difficoltà nel pronunciare parole: per esempio “fussicente” al posto di “sufficiente”;
– difficoltà ritmiche;
– lentezza nell’apprendere la connessione fra lettere e suoni;
– difficoltà nel ripetere un racconto nella sequenza corretta;
– mancanza di una netta lateralizzazione oltre i 4-5 anni.

Disturbo dell’apprendimento non verbale
I bambini con sindrome non-verbale manifestano delle difficoltà cospicue di “percezione sociale” (a percepire segnali non-verbali come le espressioni del volto, le posture e le intonazioni di voce degli altri) che possono rendere inadeguate le interazioni sociali. Queste poi possono diventare ancora più difficoltose a causa di tratti spesso associati di labilità emotiva e impulsività e a causa delle scarse competenze possedute (nelle attività scolastiche e nel gioco) [secondo Byron Rourke].

Bene, come primo assaggio sulla DSA penso che possa bastare. Spero di aver stuzzicato la tua curiosità.
Nei prossimi post vedremo di approfondire questo argomento e le possibili tecniche mnemoniche più adeguate per rendere la DSA innoqua 🙂

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Pubblicato da meramente

Mauro Messina ha insegnato dal 1985 al 1990 matematica e fisica presso il Centro Studi "La Scuola", dal 1991 al 2008 fisica e Scienza delle costruzioni presso la scuola privata "Arcadia". E', dal 2007, Vicepresidente dell'Associazione A.R.S. - Jesi (AN) dove tiene corsi di matematica e fisica. E' un Mind Performer con specializzazione sullo Studio Scolastico.