Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) – PARTE I

Uno dei disturbi che negli ultimi anni si sono evidenziati nei bambini e negli adolescenti è un disturbo comportamentale che prende il nome di Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD).

Non ne hai mai sentito parlare? Ah, ok, non ti è capitato perchè non hai figli piccoli. Bhè sappi che anche molti adulti sono e sono stati affetti da ADHD, vuoi qualche nome? Ok 😉

Pensa che Isaac Newton, Abramo Lincoln, Agatha Christie, Bill Gates, Michael Jordan, Whoopie Goldsberg e ancora molti altri personaggi, sia maschili sia femminili sono stati affetti da questo disturbo.

Bene parliamone un pochettino in modo da dissipare alcune false idee preconcette (come il fatto che i bambini ADHD sono degli stupidi o peggio, che sono dei ritardati… 😥 ).

Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo.
Il disturbo di iperattività da deficit di attenzione (ADHD) è, in pratica, l’incapacità da parte del soggetto di concentrarsi, di essere eccessivamente attivo, di non essere in grado di controllare il comportamento o una combinazione di questi.

Prima di approfondire questo discorso facciamo un po’ di storia di questo disturbo, giusto due parole… Nel 1798 Sir Alexander Crichton, un medico scienziato usa il termine “Mental Restlessness“; nel 1920 George Still descrive per primo l’ADHD con maggiori dettagli; nel 1923 Franklin Ebaugh fornisce prove che l’ADHD potrebbe nascere da lesioni cerebrali; nel 1967 l’NIH (USA) indaga sugli effetti di stimolazioni su bambini iperattivi; nel 1980 il DSM (Manual of Mental Disorders) definisce l'”Attention Deficit Disorder with or without Hyperactivity” in modo da distinguere tra ADD e ADHD e indicando inattenzione, impulsività e iperattività come caratteristiche essenziali.
Oggi come oggi un bambino su 10 (tra i 4 e i 17 anni) hanno una diagnosi di ADHD…

Vediamo di quali sintomi specifici i bambini con disturbo ADHD:
1° tipo (inattenzione senza iperattività): difficoltà a tenere l’attenzione, difficoltà a seguire una direttiva, difficoltà ad eseguire i compiti, comportamento timido o ritardato, facile distrazione, sembra disorganizzato o senza cura, lento ad elaborare informazioni;
2° tipo (iperattività senza inattenzione): difficoltà a tenere l’attenzione, irrequietezza, impulsività nel parlare e nelle azioni (parla in continuo), bassa interazione con gli altri, difficoltà ad attendere il suo turno, frequenti interruzioni delle sue azioni, iperattivo, possono avere un temperamento impulsivo.

Naturalmente non esiste un solo ed univoco ADHD, ovvero in generale i bambini ADHD sono una mescolanza dei due tipi.

Ok, questi sono i lati negativi, ma, mi domandi tu, non ci sono anche dei lati positivi?

Certo che si, per fortuna.

Il 1° tipo è creativo, intelligente e determinato al punto tale che è un “problem solving”;
il 2° tipo è energico, desideroso di provare cose nuove, grande lavoratore e soprattutto è perseverante.

Infine le debolezze, esse sono:
per il 1° tipo: difficoltà ad accettare e gestire i cambiamenti (leggi: paura dei cambiamenti), può avere problemi con la puntualità, paura nel dimostrare i propri sentimenti, incapacità di rilassarci a causa dell’ansietà, può apparire depresso e perdere la motivazione;
per il 2° tipo: difficoltà ad entrare in “connessione” con gli altri, frustrazione che può portare ad irritabilità o odio, difficoltà a cooperare, può avere difficoltà nello studio e, come il 1° tipo, apparire depresso e perdere la motivazione.

Dopo aver elencato i sintomi e quant’altro è bene sfatare alcuni “miti e leggende” contrapponendo i fatti veri prima di elencare qualche aiuto fattivo che si può dare a questi bambini e adulti.

Mito 1: non c’è niente come l’ADHD;
Fatto 1: i ragazzi affetti dal disturbo ADHD in età scolare è circa l’11% ed è aumentato del 42% negli ultimi 10 anni.

Mito 2: tutti i bambini con ADHD sono iperattivi;
Fatto 2: alcuni bambini sono iperattivi ma altri hanno difficoltà nell’attenzione (ADD) e non iperattivi.

Mito 3: l’ADHD aumenterà con la crescita del bambino;
Fatto 3: il 70% dei bambini soffriranno di ADHD fino all’adolescenza, il 50% continuerà a soffrirne in età adulta. Ma i disturbi NON aumenteranno con la crescita!!

Mito 4: solo i maschi soffrono di ADHD;
Fatto 4: le femmine sono anche esse soggette all’ADHD, ma siccome il Mito 4 persiste i maschi diagnosticati sono il doppio delle femmine.

Mito 5: i bambini che soffrono di ADHD sono ritardati;
Fatto 5: molti bambini con diagnosi ADHD sono altamente creativi e intelligenti (vedi Einstein…).

Mito 6: i bambini con ADHD sono solo disobbedienti;
Fatto 6: i bambini con ADHD non sono intenzionalmente disobbedienti. Essi provano a seguire le regole spesso con la loro migliore buona volontà, ma spesso perdono il controllo delle loro azioni.

Spero di essere stato chiaro in questo primo post dedicato all’ADHD.

Nel prossimo post parleremo di quali aiuti possono essere dati ai bambini e anche alcuni consigli per adulti.

 

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Pubblicato da meramente

Mauro Messina ha insegnato dal 1985 al 1990 matematica e fisica presso il Centro Studi "La Scuola", dal 1991 al 2008 fisica e Scienza delle costruzioni presso la scuola privata "Arcadia". E', dal 2007, Vicepresidente dell'Associazione A.R.S. - Jesi (AN) dove tiene corsi di matematica e fisica. E' un Mind Performer con specializzazione sullo Studio Scolastico.