PAROLE CHIAVE E MAPPE MENTALI: LA GUIDA COMPLETA AL LORO UTILIZZO

Cosa sono le parole chiave?

Sono parole che sintetizzano concetti fondamentali.

Pensate alla parola chiave come ad un imbuto che “inghiotte” tutta un’ampia serie di concetti e, al momento opportuno, li rende automaticamente.
In generale si tratta di un verbo o di un sostantivo molto forte circondato da avverbi ed altri aggettivi chiave. La parola chiave deve essere fortemente orientata verso un fine preciso.

Risulta, per quanto ti ho appena detto, che è possibile scegliere anche brevi frasi che devono risultare espressioni chiave. Se per esempio scriviamo “Garibaldi fu ferito” arriviamo direttamente a pensare alla spedizione dei mille, a Teano, all’unità d’Italia. L’esempio è banale, lo so, ma rende bene l’idea che ti voglio trasmettere.

Come si scelgono le parole chiave?

I modi per scegliere le parole chiave sono molteplici:

1) Scegliere parole che ne “attirano” molte altre. Sarai tu stesso a scegliere quale parola chiave sarà migliore nel contesto che vuoi memorizzare.
Bada che le parole scele non devono necessariamente essere comprese nel testo che vuoi memorizzare, però possono rappresentarlo completamente.

2) Scegliamo parole semplici da ricordare. E’ vero che SUPERCALIFRAGILISPICHESPIRALITOSO rappresenta interamente il film “Mary Poppins“, ma forse potremmo trovare una parola più facile per ricordare questo capolavoro…

Le parole chiave devono essere semplici, si devono distinguere chiaramente l’una dall’altra per evitare di confonderle tra loro e devono essere profondamente esemplificative del concetto che devono far, in seguito, riaffiorare alla mente.

3) Se esistono concetti di difficile memorizzazione è bene concentrarsi molto sulla migliore scelta.
La mente deve essere lasciata liberata di vagare in modo che possa, tramite libere associazioni di idee, trovare le parole migliori per esemplificare il concetto.

Torno a ripeterti che tali parole sono del tutto personali, per cui non posso dirti quali parole siano migliori. Di seguito metterò alcuni esempi per spiegare meglio i concetti sopra esposti.

Un esercizio utile che si può fare è quello di prendere un qualsiasi oggetto e, solo con la mente non a parole, risalire agli elementi che lo compongono. Prendiamo ad esempio un posacenere di vetro

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La parola CENERE è una parola chiave, infatti il collegamento è su due diverse parole (fuoco, fumo). E’ il contesto e l’organizzazione del tuo cervello che ti porterà a seguire la strada “fuoco” oppure “fumo”.

Sulla “Settimana Enigmistica” c’è un gioco che stimola la ricerca di parole chiave. Si tratta del “Bersaglio”. Partendo dal punto indicato del bersaglio, per associazione di idee, similitudini, titoli di libri o film, eccetera, si deve arrivare alla fine cancellando tutte le parole. Un esercizio eccezionale.

Un altro buon esercizio è quello di selezionare parole chiave ed espressioni chiave tra gli appunti presi in precedenza. I collegamenti tra parole chiave devono essere messi in evidenza al fine di sottolineare il fluire delle informazioni e il loro rafforzamento.

Dove le metto queste parole chiave, ovvero come faccio a fissarle in modo da non dimenticarle?

La risposta a questa domanda è: in una Mappa Mnemonica.

Ok, vediamo allora cosa sono le Mappe Mnemoniche e quale potenzialità esse hanno.

Le Mappe Mnemoniche sono la condensazione ragionata di tutte le parole o espressioni chiave riguardanti un argomento. Tony Buzan, inventore di questo metodo, le mette alla base della memorizzazione attiva e vedremo che questo genio delle tecniche mnemoniche ha assolutamente ragione.

Diremo anche che le Mappe si suddividono in due categorie principali: Mappe Mentali e Mappe Concettuali. Le prime sono maggiormente orientate all’ambito creativo e sono utilizzate in chiave evocativa ed emozionale, mentre le seconde sono più adatte a fissare concetti per la gestione delle conoscenze e la formazione in generale.

Noi “confonderemo” le due tipologie in modo da ampliare le possibilità di utilizzo rendendole più flessibili.

Come si costruisce una Mappa Mnemonica?

I modi di costruzione sono molteplici ma il modo migliore è quello di mettere l’argomento fondamentale al centro della pagina e da lì, secondo livelli di importanza, aggiungere le informazioni sotto forma di parole chiave.

In generale a scuola ci viene insegnato che dei buoni appunti sono quelli espressi sotto forma di dialogo ragionato, ovvero una sequenza di frasi connesse tra loro che si evolvono su tutta una pagina. Questo perchè, secondo i pedadoghi, il cervello immagazzina le informazioni in modo sequenziale.

Ma questo è assolutamente FALSO!

Rileggendo il post sulla mente umana, ci rendiamo conto di come il cervello sia simile al computer e immagazzini (e richiami) le informazioni in modo casuale (random).

Nella stessa maniera il nostro cervello non ha bisogno di una sequenza di frasi strettamente connesse tra loro in modo fluente per memorizzare informazioni, anzi questo metodo limita le potenzialità della mente umana.

Faccio un esempio pratico sulla costruzione di una Mappa Mnemonica considerando un qualsiasi testo da memorizzare.

Innanzitutto convinciti che non tutto quello che viene scritto è importante, spesso i punti importanti sono contornati da frasi che servono solo a descrivere il punto importante. E’ necessario che tu ti abitui a fare un distinguo tra ciò che è realmente importante e ciò che non serve a niente.

La prima cosa da fare dunque è quello di leggere velocemente il capitolo o l’articolo o comunque ciò che vuoi memorizzare per farti un’idea dell’argomento.

La seconda cosa è quella di leggere approfonditamente il testo sottolineando i punti più importanti, ovvero quelli che saranno sicuramente memorizzati.

ATTENZIONE: non devi sottolineare tutto! Non serve a niente, anzi ti mette in confusione perché non sai più distinguere ciò che è importante da ciò che è solo di contorno.

A questo punto entrano in gioco le parole (espressioni) chiave. Dovrai trasformare i punti importanti (che magari sono delle frasi lunghe e contorte) in parole o frasi chiave.

E’ evidente che nel primo cerchio intorno al punto centrale della Mappa Mnemonica saranno messi gli argomenti importanti e via via, su cerchi più ampi, saranno posti i punti che servono da specifica agli argomenti più importanti.

Ho usato l’espressione “cerchio” per meglio spiegarmi, ma non è detto che sia proprio un cerchio, potrebbe assomigliare a dei quadrati o a dei rettangoli a delle ellissi…

Non preoccupatevi della forma della Mappa, se lasciate libera la mente, sarà lei a costruirla per voi.
L’importante è proprio questo: lasciare libera la mente e permetterle di agire d’istinto. I risultati saranno strabilianti.

Riportiamo un esempio di Mappa Mnemonica sul Concilio di Trento.

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Se guardiamo la mappa osserviamo che vi sono tre punti fondamentali (controriforma cattolica, lunga attesa della chiesa, concilio di Trento).

Tutto quello che riguarda i tre punti è collegato attraverso rami e nodi. I colori evidenziano i punti importanti.

La mappa è piena di informazioni, ma tali informazioni possono essere ridotte attraverso disegni, frasi chiave e riferimenti (del tutto personalizzati) che permettano una memorizzazione più profonda.

Ad esempio il primo punto può essere sintetizzato nel modo seguente.

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Per la cronaca, il Sig. Ambrosi era il panettiere sotto la mia abitazione quando avevo 4 o 5 anni, ma qui indica che i laici sono insieme ai canonici.
Confrontando le due mappe vedrete che non vi sono sostanziali differenze; tutto quello che può mancare nella seconda mappa può essere integrato in seguito.

Ti invito a osservare la mappa intera: essa assomiglia ad una rete neuronica che compone la struttura del cervello umano. Non è strano?

Con questo ti lascio incoraggiandoti a provare a costruire tu stesso delle Mappe Mnemoniche.
Solo un consiglio: non fermarti al primo risultato, ma continua a migliorare la Mappa che hai creato fino a quando non ne sarai pienamente soddisfatto. Aggiungi colori e disegni e non preoccuparti se non sai disegnare, anche i miei disegni non sono un granché, ma non me ne preoccupo affatto 🙂

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Pubblicato da meramente

Mauro Messina ha insegnato dal 1985 al 1990 matematica e fisica presso il Centro Studi "La Scuola", dal 1991 al 2008 fisica e Scienza delle costruzioni presso la scuola privata "Arcadia". E', dal 2007, Vicepresidente dell'Associazione A.R.S. - Jesi (AN) dove tiene corsi di matematica e fisica. E' un Mind Performer con specializzazione sullo Studio Scolastico.

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