La manipolazione delle masse

Ciao, è da un po’ che non ci sentiamo, causa lavoro 😆

Ma veniamo a questo post e al suo titolo. Casualmente, cercando altro materiale, ho inciampato in un articolo interessante. In realtà non si trattava di un vero e proprio articolo, si trattava di un elenco di citazioni. L’autore di queste citazioni è Noam Chomsky, un linguista, filosofo americano. Qui trovi tutte le informazioni sul suo conto.

Perchè scrivo un post su una citazione, poi vedrai che non è proprio una citazione, per il semplice fatto che descrive i metodi utilizzati per manipolare le masse; si, hai capito bene: tutto quello che viene applicato ora, in questo momento storico per convincerci a ubbidire e abbassare la testa con la scusa del Covid-19…

Bene, se vuoi conoscere qualcosa in più su questo argomento e capire come il mondo dei Sapiens viene manovrato da pochi continua a leggere questo post e se proprio vuoi, puoi anche condividerlo con altri 😆

Le dieci regole della manipolazione mediatica

1. La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élite politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali.
Ad Esempio: è tutta l’estate che vengono diramati numeri a caso sull’incidenza pandemica, mentre il governo, in emergenza, può fare leggi senza neanche passare dal Parlamento. Ma chi vuoi che vada a vedere? Stai per morire…

2. Creare problemi e poi offrire le soluzioni
Questo metodo è anche chiamato “problema-reazione-soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

Ad Esempio: siamo in piena emergenza, stanno morendo tutti intorno a te, ma tu non ti preoccupare, vai pure all’estero, i problemi (con le relative soluzioni) verranno dopo, intanto divertiti…

3. La strategia della gradualità
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. È in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni 80 e 90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.

Ad Esempio: la scuola è stata distrutta un pezzetto alla volta…ora i giovani sono più ignoranti dei nostri nonni che avevano appena la quinta elementare…ma l’importante è che non usino il cervello, che non pensino…

4. La strategia del differire
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. È più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.

Ad Esempio: non penso che vi sia da dire che è proprio quello che sta accadendo, ovvero, distanziamento e mascherine; ti salvano la vita e ti allontanano dal tuo simile in modo da dividerti e isolarti; è doloroso ma necessarione siamo sicuri?

5. Rivolgersi al pubblico come ai bambini
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché? Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno.

Ad Esempio: non ci sono esempi, basta guardare la televisione o ascoltare la radio…

6. Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione
Sfruttate l’emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un’analisi razionale e, infine, il senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti…

Ad Esempio: in primavera, durante la chiusura [io sono italiano al 100% e non uso i termini utilizzati dai giornalisti per vendere i loro giornali!!], sono state mandate per tre giorni di fila le stesse immagini dei camion militari che portavano via ben 70 bare!!!

7. Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità
Far sì che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori”.

Ad Esempio: basta leggere il punto 7 per comprendere e ripensare al punto 3.

8. Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti…

Ad Esempio: idem al punto precedente.

9. Rafforzare l’auto-colpevolezza
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto-svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!

 

10. Conoscere agli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.

Bene, direi che non ci sono altri commenti da fare…

se hai letto fino a qui, ti prego di fare leggere anche ad altri questo post e le parole di Noam Chomsky per aumentare la consapevolezza di ciò che viene fatto dall’élite di questa società.

Grazie 😆

Pubblicato da meramente

Mauro Messina ha insegnato dal 1985 al 1990 matematica e fisica presso il Centro Studi "La Scuola", dal 1991 al 2008 fisica e Scienza delle costruzioni presso la scuola privata "Arcadia". E', dal 2007, Vicepresidente dell'Associazione A.R.S. - Jesi (AN) dove tiene corsi di matematica e fisica. E' un Mind Performer con specializzazione sullo Studio Scolastico.